Amarcord del Cross di Alà dei Sardi
Pubblicato da Walter Brambilla in Cross di Alà dei Sardi · Lunedì 23 Dic 2024 · 2:45
Tags: sport, Associazione, Sportiva, Dilettantistica, Alasport, Cross, di, Alà, dei, Sardi, Walter, Brambilla, Trofeo, Alasport, 1993, amarcord
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Questa volta voglio farvi fare un salto a ritroso nel tempo. All'inizio degli anni Novanta. Il mio arrivo ad Alà coincise con l’esordio al microfono per commentare l’evento all'interno della scuola di Via Roma. Lo strumento da dove partiva la mia voce era posizionato dentro un’aula, dalla finestra si poteva seguire le gesta degli atleti. La manifestazione “Cross di Alà Sardi”, in realtà era una sorta di mix tra corsa su strada e campestre. Tratti su erba e altri su asfalto, tant'è che gli atleti non calzavano scarpe chiodate. La scuola serviva da spogliatoio per gli atleti/e. In un’occasione per caso entrai in una di queste aule dove un keniano molto giovane, penso di non sbagliare se dico si trattasse di Richard Chelimo, questi stava spiegando ai connazionali i passaggi di una equazione di secondo grado che aveva scritto col gesso sulla lavagna. Lui restò stupito dal mio arrivo nell'aula. Io, forse, più di lui.
Dalla finestra della scuola di Via Roma ho visto vincere personaggi grandissimi nel mondo dell’atletica. Uno di questi arrivò con manager (donna) al seguito, viaggiò sul mio stesso volo per arrivare al Olbia. Si trattava niente di meno che il campione mondiale di cross (1990) Khalid Skah, personaggio assai ostico, scomodo, ottimo finisseur, con una grinta e una cattiveria in gara da vendere. Nel 1993 fu una sorta di faida tra il marocchino e gli etiopi. Non si amavano. Fu una guerra continua, anche a parole. La prova si dipanò con i migliori davanti, tutti temevano lo spunto finale di Khalid. Nella volata conclusiva in Via Roma, tra due ali di folla, l’atleta di lingua amarica Fita Bayesa, s’impose proprio davanti a Skah. Questi letteralmente infuriato venne dal sottoscritto mostrando i segni della maglia che dimostrava che prima dell’imbocco del rettilineo finale era stato trattenuto forse da Haile Gebrselassie (notare il nome), oppure dal suo connazionale Worku Bikila. Per correttezza nei suoi confronti, lo condussi immediatamente dal giudice/arbitro, questi dopo aver constatato il fatto, ricordò che in gara Skah non aveva lesinato gomitate agli avversari. Khalid non disse nulla. Accusò il colpo. Se ne andò a capo chino, con il suo testone ciondolante. La medaglia d’oro dei 10 mila di Barcellona ’92 tornò ad Alà tre anni dopo. Vinse senza problemi davanti a Mathias Ntwalikura, ruandese ed Andrew Masai. Quarto fu Vincenzino Modica che per l’occasione nelle premiazioni finali all’interno dell’Oratorio si presentò in costume sardo.
Come andò la gara del 1993? Eccovi l’ordine d’arrivo: 1. Fita Bayesa (Etiopia), 2. Khalid Skah (Marocco), 3. Haile Gebrselassie (Etiopia), 4. Richard Chelimo (Kenya)), 5. Worku Bikila (Etiopia), 6. Francesco Panetta (Italia). In campo femminile una splendida Rosanna Munerotto mise in fila tutte, etiopi, keniane, britanniche comprese.
Walter Brambilla